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mercoledì 26 febbraio 2014

MODA: il genio non va mai in vacanza

Da quando, l'anno scorso, ho visto per la prima volta le creazioni di Robertina Manganaro sono rimasta molto colpita (ve ne ho parlato qui). La cura per i dettagli, già visibile in foto, e la novità nei materiali mi hanno spinta a saperne di più.
In questi giorni, in occasione dell'apertura del suo nuovo show room a Milano, ho avuto modo di intervistarla e conoscere i suoi abiti più da vicino.
A segnare l’inizio della carriera di Robertina (nel 1995) nello sfavillante mondo della moda è stata una sfilata in piazza San Carlo a Milano. Città moderna, eclettica e in continuo fermento, dove qualche anno prima aveva deciso di trasferirsi per realizzare il suo sogno.
Ecco come si racconta una delle stiliste più interessanti del panorama italiano, dopo 7 anni di assenza dalle catwalk e un nuovo ritorno con l’apertura dello show room in Via Gesù a Milano.

Robertina Manganaro
D: Da Milano come si è evoluta la tua professione? Cosa è successo dopo?
R: “ Da lì ho partecipato alle kermesse di moda di Milano, Roma, Parigi, viaggiando molto e seguendo le mie clienti in ogni posto in cui mi trovassi”.
D: Qual è l’essenza di questo lavoro?
R: “ Questo è un mondo fatto di numerosi sacrifici, la moda è arte e lo stilista è un’artista, la sua magia oggi sta nel far sentire una donna bella con indosso un suo vestito”.
D: A cosa si ispira la tua ultima collezione autunno inverno 2014? (presentata a maggio dello scorso anno ndr.)
R: “ La mia ultima collezione è un romantic rock, la possiamo definire anche un bon ton chic, che passa dalla decisione del nero al cipria impalpabile con una punta di blu e verde su alcuni capispalla. Nelle scelte sono un po’ la dama degli opposti: mi piace accostare chiffon e pellami esotici, unire il peso del neoprene alla leggerezza del tulle di seta”.



D: Hai numerose clienti in tutto il mondo. Quanto occorre per creare un abito su misura?
R: “ I tempi di lavorazione variano a seconda delle esigenze, solitamente faccio fare almeno 3 prove prima di completare un prodotto. Le mie taglie partono dalla 34 francese (38 italiana) fino alla 40 francese (44 italiana)”.



D: Quando e perché hai deciso di allontanarti dalla moda?
R: “ Non mi sono allontanata, ho semplicemente fatto una pausa, che c è stata e non c è stata: perché in questi sette anni di assenza ho comunque continuato a seguire le mie clienti in giro per il mondo. Io vivo tutt’ora tra Milano e Parigi, mio marito vive in Medio Oriente, per cui ho avuto modo di vestire donne di tutte le culture.
Il mio allontanamento è stato per crescere, per maturare dal punto di vista dello stile. Poi ad aprile dello scorso anno mi sono svegliata e ho detto: “ Sì torniamo!” – e da lì è nata la mia nuova collezione.
La crisi globale che sta attraversando ormai da tempo tutti i campi, ci pone a riflettere sul nostro ruolo e su quello della gente, che impotente può solo fare da spettatrice. Ma come si può esprimere un giudizio su uno spettacolo che ancora deve andare in scena? Le scelte sono due, si può continuare a lavorare accontentandosi e aspettando che il peggio sia passato, oppure si può aspettare che la tempesta sia passata e fare la propria antre. Io ho optato per questa seconda opzione, possiamo dire che ho aspettato l’onda giusta”.
D: Da cosa trai maggiormente ispirazione?
R: “ Ho sempre avuto una vita molto tranquilla e sono convinta che la cura degli affetti personali sia una delle componenti fondamentali di una persona. Ma come ho già detto vivo tra Milano e Parigi, viaggio molto, spesso sono a New York, ma infine trovo la mia dimensione personale immersa nella natura, il mio amore per essa e per gli animali è viscerale.
La creatività spesso ti fa volare e non sempre si può fare, bisogna anche tenere i piedi per terra. Per riprendere contatto con il mio lato concreto, opposto a quello glamour e festoso, amo occuparmi della mia famiglia e dei miei amici, cucinare, rifugiarmi in campagna. I paesaggi e la cura degli animali riescono ad emozionarmi moltissimo: potrei rimanere ore ed ore ad ascoltare estasiata il suono delle lampare o un pastore che prepara la ricotta. Il lavoro manuale è per me quanto di più meraviglioso possa esistere. Questa è la vita che mi piace”.
D: Hai un sogno nel cassetto?
R: “ Mi piace molto la natura più selvaggia e mi piacerebbe molto vivere in Africa, chissà che un giorno io non lo faccia”.
D: Quali sono le tue prossime mosse?
R: “Adesso ho dato il via alla campagna vendite che si chiuderà il 21 marzo, dopodiché mi concentrerò sulla preparazione della collezione primavera/estate 2015 che presenterò a settembre a Milano”.
D: Se dovessi dare un consiglio a un giovane che si affaccia al mondo della moda, cosa diresti?
R: “ Si tratta di un bellissimo mondo fatto di numerosi sacrifici, bisogna essere disposti a farne per raggiungere il successo. Se penso alla mia moda di vent’anni fa e a quella di oggi ne ho fatta di strada, sono cambiata molto. Direi che non bisogna mai accontentarsi e che non bisogna pensare di essere arrivati”.



 Show room Robertina Manganaro
Via Gesù, 3 Milano

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