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domenica 11 dicembre 2016

Ciarle e consigli di Tegamini aka Francesca Crescentini

Questo post è un'ode grandiosa alla magia del web che azzera le distanze e ci fa conoscere persone, che con le loro avventure quotidiane ci strappano sorrisi, consigli e riflessioni. 

Una di queste è l'ormai nota Tegamini aka Francesca Crescentini, traduttrice e copywriter, che spopola sui social con il suo blog "Tegamini" ed è regina indiscussa di Snapchat, dato che è ha appena vinto i "Macchianera Awards" (gli Oscar del web) come miglior snapchatter; ed oggi è mia ospite per la sezione Take a look! Ovvero i trentenni d'oro che vi consiglio di seguire...ok lo ammetto: la prima volta che l'ho vista ho pensato: "Come fa a far questo smockey greige perfetto?" - poi ho compreso che aveva anche altre doti...

Con estrema leggiadria, ogni giorno, Francesca ci porta nella sua vita e, tra una poppata e un cambio pannolino a Minicuore (il piccolo Cesare nato dall'unione di Tegamini con AmoreDelCuore), dispensa saggi consigli letterari, con gli ormai famosi #LibriniTegamini .

Se non la conoscete ancora, mettetevi comodi e dedicate 15 minuti alla lettura di quest'intervista, poi correte a scaricare Snapchat e aggiungetela, non ve ne pentirete! 


- Ciao Francesca e benvenuta su AbsolutelyFrivolous, come ti è venuta l'idea di farti chiamare Tegamini e quando hai deciso di aprire un blog?

- Ma grazie per l'ospitalità! 
Dunque, ho un blog da tempo immemore. Nel senso che non mi ricordo neanche più troppo bene quando ho aperto il primo. Ero ancora alle superiori, probabilmente.
Tegamini, più o meno com'è adesso, è nato nel 2010, quando mi sono trasferita a Torino per lavoro. Nuova città, nuova vita, nuovo blog. E nuovo nome. Volevo
qualcosa di giocoso e saltellante, che rispecchiasse più o meno chiaramente
l'idea di "contenitore" che volevo dare al sito. E mi è venuto in mente
Tegamini, che ha anche una vaga assonanza con il mio cognome. Ma com'è finita?! È finita che il titolo del blog è stato accolto con un tale entusiasmo da fagocitare anche il resto dei miei nickname - vanificando ogni futuro tentativo di rebranding. A saperlo prima ci avrei attaccato dei titoli nobiliari. 


- Grazie ai social, Instagram, Facebook e soprattutto Snapchat, dove si puó dire che tu sia una star, ogni giorno dai ottimi consigli letterari, quando hai
iniziato a usare questo social?

- Avevo scaricato Snapchat un annetto e mezzo fa, un po' per dovere lavorativo e
un po' per curiosità. Per sei mesi buoni ho coltivato un esuberante scetticismo
e mi sono lamentata a gran voce dell'assurdità dell'interfaccia. Ma che roba è? Ma ti pare. ? Ma come fai a cercare la gente. Ma che orrore i face-swap. Quando hai troppe cose da capire e poco tempo a disposizione i risultati tendono sempre  ad essere catastrofici. Comunque, ho recuperato Snapchat all'inizio dell'estate - quando sono andata in maternità - e, dopo aver osservato che cosa ci combinavano gli altri, ho vagamente intuito di potermici divertire anch'io. Ed eccoci qua con un premio. Assurdo.

- Cosa pensi in generale dei social e qual è il tuo preferito?


- Per rispondere a un "cosa pensi in generale dei social" servirebbero svariate
tesi di laurea multidisciplinari, ma non credo di averne la forza. Sarò laconica
e inevitabilmente lacunosa.
I social sono affascinanti. E al contempo esasperanti. Scorrere la timeline di
Facebook è, quasi ogni giorno, un vero atto di coraggio. Ma, ovviamente, non è
"colpa" dei social. I social sono un'opportunità formidabile, ma hanno anche il potere di amplificare la scarsa capacità di gestione delle informazioni che malauguratamente azzoppa un gran numero di nostri simili, che finiscono per
trasformare i nostri feed in una specie di puntata live di Black Mirror - ma con
un'ortografia discutibile e un utilizzo a dir poco licenzioso di ogni genere di
nesso causa-effetto. Su Snapchat ho trovato un'isoletta felice. Sarà che
l'assenza di un wall pubblico scoraggia troll, imbecilli e attaccabrighe, sarà
che siamo ancora relativamente in pochi ad utilizzarlo, sarà che i filtri
coccolosi ci proteggono dal male - io non lo so, ma su Snapchat si sta bene. E
anche su Instagram, nonostante l'avocado ci ammorbi ormai da mesi.

- Se potessi scegliere, quale sarebbe il lavoro dei tuoi sogni (a parte pettinare unicorni cit.) ?


- L'ereditiera.

- Cosa pensi delle collaborazioni con i brand, ti è mai capitato di farne? 

- Certo, capita spesso. Dipende da come si decide di impostare la collaborazione e
dipende dal progetto, chiaramente. Bisogna scegliere con cura, senza perdere di vista le proprie caratteristiche. Posso mettermi all'improvviso a parlare di
trattori, cercando pure di far credere a chi mi legge che li ho sempre adorati e
che, guarda un po', proprio in questi giorni me ne è capitato per le mani uno
veramente AMAZING? Direi di no. Per quanto mi riguarda, cerco sempre di
collaborare con brand che mi offrono l'opportunità di raccontare qualcosa di
speciale e che, con la loro iniziativa o i loro prodotti sono in grado di
entrare davvero a far parte del mio mondo - sia "reale" che narrativo. Perché, purtroppo o per fortuna per me, la spontaneità è ancora una discriminante
fondamentale.


- Come trascorri le tue giornate adesso che sei mamma?

- Abbiamo messo al mondo un bambino incredibilmente ragionevole, ma non si cambia ancora il pannolino da solo. Ci siamo stabilizzati su una felice simbiosi e,
quando dorme, mi precipito a fare tutto il resto. Quello che mi preme - oltre a
crescere un potenziale astronauta - è preservare un buon livello di normalità.
Sono del tutto impermeabile ai fanatismi (nella maternità come nell'ordinaria
amministrazione) e punto ad amarlo tantissimo e a divertirmi con lui e a
commuovermi anche un po' quando mi fa questi sorrisoni improvvisi restando
comunque un essere umano senziente. Fronteggio con gaiezza montagne di sterco. Parlo senza sosta. Dondolo qualsiasi cosa si possa ragionevolmente dondolare. Sfido la pavimentazione del Naviglio. Scrivo e me lo tengo vicino. 

- Una tua grande passione sono i dinosauri, di cui mio figlio Davide è un grandissimo estimatore, che libro consiglieresti a un duenne?


- Davide, sei già un bambino saggio.
Prova a leggergli l'imprevedibile "Dinosauri in mutande"! :D 

https://www.amazon.it/Dinosauri-mutande-Claire-Freedman/dp/8882039625 



- Tra poco sarà Natale e i libri sono un regalo gettonatissimo, anche se non sempre chi regala ha idea del genere che possa piacere al destinatario (con me non indovina nessuno :O) tu hai una guida personale per non commettere errori e regalare libri inutili?

- Nonostante sia il Natale a tenere in piedi le case editrici, sono assolutamente
convinta che regalare un libro sia una roba complicatissima. I libri sono il
classico regalo che si sbologna a chi non si sa bene come gestire, ma mi è
sempre sembrato un errore madornale. 
C è chi la risolve fregandosene
allegramente del destinatario e pescando a caso dalle novità, chi ricicla i
libri sbagliati che ha ricevuto l'anno prima e chi si butta sui classici perché
almeno fai bella figura e non passi da bestia ignorante. Io i libri non li
regalo quasi mai. E quando li regalo cerco sempre di mettere insieme una vasta aneddotica sul destinatario, se non lo conosco troppo bene. Ma poi, chi te lo fa fare di regalare qualcosa a uno che non sai chi è. EH, MA A MIA MADRE NON PIACE NIENTE. Non è vero, sei te che non lo sai. Ci sarà pur qualcosa al mondo che le garba, mica è fatta di cartongesso. Non lo sai e non hai modo di scoprirlo?
Regala un buono. Prendete un bel buono e che la gente ci faccia un po' quel che
vuole. Se servissero consigli su come spendere degnamente i soldi in libri, poi,
io sono sempre a disposizione. :)
 
Che vi avevo detto? Vi avrebbe conquistati! Ora correte a cercarla su Facebook e Instagram e naturalmente segnate tra i preferiti il suo Blog!

Baci glitter!
AbsolutelyFrivolous

lunedì 5 dicembre 2016

"A Natale puoi...far regali BUONI"

Il tempo vola e con esso anche un altro anno sta per passare, tra un malanno e l'altro, l'inserimento al nido di Davide sembrava essere giunto alla fase finale e invece tac...nuovo virus. Ma non dermordiamo, ritorneremo!

Tra lavoro e casa il tempo è sempre meno per cui quest'anno ho deciso che i miei regali saranno belli, ma soprattutto buoni: in che modo? Li farò io stessa con le mie mani, non che io sia Hernst Knam ma i miei dolci sono spesso apprezzati e spesso mi viene chiesto: "Mi fai...", "ci prepari..", allora ho deciso che quest'anno vi "regalo"! Così ho preparato delle cose che possono tranquillamente durare 10 giorni, anche se dubito che i destinatari resisteranno...

Per alcune amiche e per le maestre del nido assieme a Davide ho preparato dei biscotti di pan di zenzero ovvero i famosi Ginger Bread Man, pasta frolla aromatizzata alla cannella e decorata con codette di cioccolato e granella di zucchero.


Per donarli li ho messi in delle bustine alimentari trasparenti chiuse con dello spago.

Invece, per i familiari, ho preparato dei cioccolatini fatti in casa...

Messi poi in queste scatoline deliziose.

Per regali last minute ho preparato delle crostate e ne ho già donate delle fette: questo tipo di dono dura meno dei biscottini e dei cioccolatini, è più "un fatto e mangiato sul momento!"



Infine per la festa di Natale dell'asilo ho preparato un plumcake a sorpresa...

Con lo stesso procedimento ne ho fatto anche un altro con dentro...un omino biscottino...




Vi lascio qui la ricetta:

2 vasetti da 125 ml di yogurt alla vaniglia
2 vasetti di farina 00
1 vasetto di zucchero
1 vasetto di olio di semi di arachidi
1 vasetto di farina di farro 
1 bustina di lievito
2 uova

Questa sarà la base del plumcake da cui estrarrete 5 cucchiai da colorare a piacere con un colorante alimentare o semplicemente del cacao per un gusto al cioccolato. Questa base andrà su una teglia diametro 22 e dovrà essere cotta per 15 minuti a 180 gradi.

Fatto questo, una volta freddata la base, con un taglia biscotti della forma che preferite andrete a tagliare delle sagome e le inserirete in fila indiana lungo la teglia del plumcake. Sopra queste sagome verserete l'impasto bianco. Il plumcake andrà in forno statico a 180 gradi per 30 minuti. Una volta freddo potrete decorarlo con aggiunta di una ghiaccia o di una glassa al cacao (come quella che ho utilizzato io) e zuccherini colorati. Ai bambini piacerà un sacco!

...e siccome mi sembrava poco, ci ho aggiunto anche un Albero di pasta sfoglia e nutella! 


Per i dolci ho utilizzato farina bio 00 conad e farina di farro VivoMeglio, per decorazioni e lievito ho scelto Panedegliangeli. Mentre per le confezioni ho preso tutto da Zodio e Tiger.

venerdì 18 novembre 2016

Il patto con il lettore

Ogni giorno tramite il web si consumano centinaia di migliaia di parole, pare che chiunque dietro a una tastiera abbia capacità grandissime di comunicare ed esprimere i concetti più disparati; insomma la scrittura non è più retaggio di pochi, ma una caratteristica aperta a tutti. Il problema è che io da addetta ai lavori, noto che moltissimi blog sono accozzaglie di notizie scritte un po' a caso, e che spesso, anche i blog personali, sono pieni zeppi di errori di ortografia, di grammatica, di sintassi, e mi riesce veramente difficile comprendere come si possano leggere certe cose. Eppure i numeri parlano, questi blog hanno dei target, grandi target, la maggior parte di giovani ragazze che prendono ciò che vi è scritto come oro colato, errori compresi.

Qualche settimana fa, leggendo una rivista, ho scoperto che in Italia c è una nuova categoria di mamme, ragazze adolescenti che hanno deciso più o meno consapevolmente, di avere figli prima della maturità "per trovare un proprio posto nel mondo" e che oggi, grazie a quest'esperienza abbiano acquisito una sicurezza e una maturità tali da poter intraprendere progetti sul web come Youtuber e Influencer. Il fenomeno mi era già chiaro, ma non avevo letto ancora definizioni in merito. Da qui ho iniziato a pensare che l'esempio per queste ragazze sono le altre blogger, quelle che definirei le adulte. In parole povere, se la veterana ha un blog bellissimo, con una grafica e delle foto meravigliose, avrà sicuramente molta cura nell'esprimere le sue idee, per cui se lei scrive "c'è" con apostrofo e accento e "pò" in questo modo, solo per citare alcuni degli errori più comuni, sarà sicuramente giusto. Insomma, ciò che voglio dire è che i "modelli" da seguire dovrebbero rispettare "il patto con il lettore" anche sui blog, anche sui post di Instagram e Facebook, anzi soprattutto qui.

Certo è che questo "contratto" è ben diverso da quello stipulato quando si legge un romanzo - dove questo legame è inteso come coerenza con la storia raccontata - tuttavia trovo che la definizione sia corretta, poiché se un certo pubblico mi legge, oltre a trovare i miei contenuti interessanti, approva il mio metodo di scrittura, accattivante, fluido, chiaro, insomma piacevole, e io ogni giorno ho il dovere di rispettarlo. Almeno questi per me sono i requisiti di un blog che si definisce tale. Ma a quanto pare non per tutti è così, soprattutto per le aziende che per le collaborazioni chiedono grafici, statistiche e numeri, non pensando minimamente a come i loro contenuti siano veicolati, specialmente se  la collaborazione è "retribuita" solo sotto forma di regalo del prodotto presentato: una bella foto, vale più di una descrizione corretta, coerente ed efficace.

                         Scrivanie serie


Così, mentre io e la mia capacità di discernimento, scegliamo cosa e come leggere, smettendo di seguire chi non rispetta "il patto", la stragrande maggioranza di gente non lo fa, o non riconosce questi come problemi, accontentandosi di 10500 k follower (senza S perché quando si scrive in italiano le parole inglesi non vanno al plurale), come requisito fondamentale di qualità. Tutto questo papiro per dire che non sempre ci si può improvvisare, anche se oggi sembra chiaramente così. E che per essere veramente liberi si deve studiare e documentarsi, è difficile finire gli studi se sei una madre adolescente, ma devi sforzarti di farlo per te e per tuo figlio, e devi leggere e seguire modelli positivi, pochi ma buoni, che veicolino esperienze e contenuti utili e possano accrescere le tue conoscenze. Dove c è ignoranza è facile sviluppare disinformazione.
                  

giovedì 10 novembre 2016

Autunno, cadono le foglie e si fanno cambiamenti

"Cambiare fa bene, è come risposare" - diceva Lady Violet Crawley in un episodio della celebre serie Downton Abbey (in questo post vi parlavo dello stile della serie) - ripensandoci non posso che concordare! Quest'autunno è iniziato con il primo grosso cambiamento per me e per mio figlio: l'ingresso al nido; un'avventura iniziata con mille perplessità che però ci sta regalando sorrisi, emozioni e ogni giorno tantissime cose nuove da imparare, e non posso che essere felice della scelta di mandarlo, sebbene qualcuno abbia avuto da ridire sul mio comportamento. "Se lavori da casa che bisogno ne hai? ha solo due anni?" - come sempre la "gente" ha parecchio da fare a occuparsi dei fatti degli altri. "Se lo mandi si ammalerà spesso", questo avviene anche quando i bimbi frequentano per la prima volta la materna a tre anni, giusto? Insomma chi più ne ha più ne metta...

Separarci, dopo due anni stretti stretti core a core, è stato difficile sia per me, che per lui, che nonostante si faccia ancora venire il magone quando vado via, abbraccia le maestre, consapevole del fatto che ritorneremo.

Questo grande cambiamento mi ha portata a ridefinire i miei spazi e i miei tempi lavorativi (seppur da casa) scoprendo di poter avere anche qualche ora tutta per me, per coccolarmi, per darmi una sistemata, o semplicemente vedere un'amica per due chiacchiere. Non che prima non lo facessi, diciamo che peró dovevo pensarci bene e tra programmi, impegni e imprevisti, al posto della tinta ai capelli ho fatto un riflessante (x finire prima) e il caffè con l'amica è stato: "Ciao tutto bene? Buono questo caffè! Pago io! Ops devo scappare!" - manco Flash Gordon sarebbe riuscito a fare meglio! Tutto questo non perchè mio marito non mi aiuti, anzi, ma per la costante preoccupazione di togliere tempo alla mia famiglia, senza pensare che proprio non avendo tempo per noi stessi, finiamo per dare agli altri il nostro peggio... (che perla di saggezza! Ogni tanto ne tiro fuori una!)

Insomma, tutto questo per dire che finalmente ho tagliato quella massa informe di capelli, fatto ricostruzione alla keratina e rifatto la frangia come ai vecchi tempi! Un piccolo passo verso l'accettazione di una fase che mi ha messa e mette a dura prova...un cambiamento "frivolo" come nel mio stile, ma necessario.


Un altro cambiamento, non riguarda me direttamente, ma un'amica che mi ha chiesto di aiutarla a cambiare look e guardaroba. Un'avventura davvero interessante e non priva di soddisfazioni che mi ha fatto riscoprire una mia capacità, già utilizzata con parenti ed altri amici, ma non così radicalmente: pensate che questa persona che mi ha chiesto di cambiare look, non si è mai truccata e ha iniziato ora (a quasi quarant'anni)...Ma il resto ve lo racconterò la prossima volta!

Intanto ditemi voi che ne pensate? Anche per voi autunno e cambiamento fanno rima?

Baci 
AbsolutelyFrivolous

martedì 25 ottobre 2016

Rainbowcake di compleanno

Qualche settimana fa il mio piccolino ha compiuto due anni e per l'occasione ho deciso di preparargli una torta bella e buona: la Rainbow cake. Per prepararla ho seguito la ricetta di Martha Stewart, cambiando la farcitura, che prevede nella ricetta originale una crema al formaggio, con la Camy Cream. Il risultato è stato strabiliante e anche la gioia del mio piccolino nel trovare i suoi personaggi preferiti "Peppa Pig e George" a decorarla!

Vi lascio qui la ricetta e qualche foto:

400 gr di farina 00
5 cucchiaini di lievito
1pizzico di sale
 270 gr di burro
600 gr di zucchero
6 albumi
430 ml di latte
1 cucchiaio di estratto di vaniglia 
coloranti alimentari: rosso, blu, verde, giallo

Procedimento:

Si mischiano gli ingredienti secchi, dopodichè si montano gli albumi a neve, si aggiunge ol burro, il latte e piano piano la farina, mischiata precedentemente col resto dei componenti. L'impasto sarà un po' liquido, a questo punto sarà opportuno accendere il forno statico e preriscaldarlo a 180 gradi, imburrare e infarinare sei stampi. In sei contenitori, dividete l'impasto e coloratelo con i coloranti alimentari. A questo punto bisognerà infornare gli stampi a due a due per 15/20 minuti. Ottenendo 6 dischi di pan di spagna colorati e morbidi di circa 2 cm ciascuno.

Per la Camy Cream ho utilizzato:

250 gr. di mascarpone
500 ml di panna fresca
Un tubetto di latte condensato

In una planetaria si monta la panna a cui si aggiunge a velocità bassa, prima il mascarpone e poi il latte condensato a filo. Voilà la crema è pronta.

A basi freddate ho composto i dischi seguendo l'ordine dell'arcobaleno, alternando crema e dischi, ricoprendo poi tutta la superficie. 

Per decorare ho usato: una decorazione Rebecchi con su scritto "Auguri", una candelina, un cake topper preso da Zodio e infine ho creato una ghirlandina colorata con su scritto Davide e l'ho messa in mani a due personaggi  appunto Peppa e George.




Non avendo un forno professionale e infornando i dischi a  due a due, mi si è formato un monticello in cima alle basi, ma nulla di grave.




  ***Note: naturalmente non sono una pasticciera provetta, mi perdonino gli addetti ai lavori, ma ottenere un buon sapore e una discreta forma mi sembra un ottimo risultato.
Su Instagram dopo aver postato le foto, un'utente mi ha detto che le ho ricordato una fiaba che ascoltava su Raccontastorie da bambina...il migliore dei complimenti che potessi ricevere!

domenica 25 settembre 2016

Simonetta Agnello Hornby: l'amore è la cosa più bella che ci sia

La scrittrice ospite a Gela per il suo ultimo romanzo "Caffè amaro"

Ci sono voluti più di cinque anni di studi e ricerche per costruire l'architettura di "Caffè amaro", l'ultimo romanzo di Simonetta Agnello Hornby, che ripercorre ottant'anni di storia tra Fasci, fascismo, prima e seconda guerra mondiale e leggi razziali. L'opera, originariamente era nata come dedica alla nonna materna, Maria, mai conosciuta se non attraverso le parole della madre della scrittrice. "Maria era una donna perfetta, brava cuoca, brava a cucire, brava con i figli, così chiesi a mia madre se potevo romanzare la sua vita, e lei mi diede il permesso. Maria in questa storia doveva avere un amante e preferire questi al marito", ha spiegato Agnello Hornby in occasione della presentazione del suo ultimo romanzo alla scuola Enrico Mattei di Gela, lo scorso mercoledì 21 settembre. Ultimo appuntamento dopo quelli di Taormina, Noto, Siracusa e Augusta. Io ho avuto la fortuna di
esserci e rivolgere qualche domanda alla scrittrice, che ammiro molto e di cui ho letto quasi tutti i libri. Naturalmente, con la goffaggine che mi contraddistingue, perchè ero così emozionata, che all'inizio le ho dato la mano (congelata) e l'ho guardata in adorazione come se fossi "ntamata", detto in palermitano per indicare una persona "poco sveglia". 

         Io e Simonetta Agnello Hornby

La storia originaria del testo, primo romanzo storico della scrittrice, sarebbe dovuta terminare nel 1926, ma dopo una visita a al mikveh sotterraneo del chiostro della Casa Professa dei Gesuiti - all'interno di quello che in passato era il quartiere ebraico della città di Palermo - la scrittrice ha deciso che Maria, la protagonista, doveva immergersi in quelle acque purificatrici, per cui la storia sarebbe dovuta continuare fino alla seconda guerra mondiale. "Ho quindi dovuto allungare la storia di 22 anni e per questo studiare e documentarmi, cosa che da avvocato, faccio sempre", ha spiegato la scrittrice giurista esperta di casi di violenza familiare.  "Questo è il romanzo più sensuale che ho scritto. Attraverso i racconti dei miei clienti so tutto del sesso, ma non lo avevo mai messo in un libro", ha raccontato ancora Agnello Hornby al pubblico, spiegando: "Quando serve si deve parlare di amore sessuale, bisogna cercare di bilanciare. Io vivo di speranze e parlo tanto di amore. Scrivo tanto di amore perchè è la cosa più bella che ci sia", ha detto ancora. "L'amore c è nel mondo animale, tra le persone, tra uomini e donne, professori e pupilli. Io stessa nutro un affetto speciale per Andrea Camilleri, che per me è un insegnante", ha spiegato la scrittrice che dal 1972 vive a Londra dopo aver sposato un cittadino inglese, e che recentemente è stata nominata Grande Ufficiale dell'Ordine della Stella d'Italia. "Secondo me è giusto dare le unioni civili, sia che si tratti di legami di affetto o affetto e sesso. Ad esempio per me due zitelle che dividono la casa, hanno diritto a stipulare un accordo di questo tipo, per prendersi cura l'una dell'altra, ma cosa c'entra il sesso?!", ha affermato la scrittrice spiegando la sua posizione sulle unioni civili. Un viaggio storico quello di "Caffè amaro" la cui Sicilia "con mio stupore non è tanto diversa da quella dei giorni nostri, ci sono ricchezza, miseria, politici corrotti, oggi come allora", ha detto ancora. L'amore come leitmotiv di tutta la storia familiare di Maria, cresciuta in una famiglia benestante con un padre socialista, il matrimonio di interesse con Pietro Sala, un uomo molto più maturo di lei, che in qualche modo peró è riuscita a voler bene; l'amore filiale e infine quello per Giosuè Sacerdoti: per Maria quasi un fratello, di cui in seguito capirà di essere perdutamente innamorata. 
Simonetta Agnello Hornby non è certo una che le manda a dire, e a chi le ha chiesto come nasce il suo linguaggio ha risposto: "Il mio non è un linguaggio, come può essere quello di Camilleri, ma una lingua nata dalla necessità di insegnare ai miei figli, inglesi di nascita, oltre all'inglese parole dell'italiano e del siciliano perchè potessero capire quello che gli si diceva quando tornavamo a Mosè (Agrigento Ndr.). Sicuramente la mia lingua ha molte più parole della vostra". 

La presentazione di "Caffè amaro" a Gela, fortemente voluta dalla
preside dell'istituto Mattei, Agata Gueli, vuole essere "uno dei tanti appuntamenti di apertura della scuola alle famiglie e agli studenti, per una scuola che sia un continuo laboratorio culturale", ha detto la dirigente scolastica che come la scrittrice è di Agrigento. Moderatore dell'incontro, il sociologo Francesco Pira, che ha conversato con l'autrice facendole svelare alcuni dettagli sulla genesi dell'opera. Dulcis in fundo musiche dal vivo e le letture di alcuni passi di "Caffè amaro", capaci di emozionare chi ha già letto il libro e di catturare chi ancora deve farlo.

Simonetta Agnello Hornby che con il figlio George, affetto da sclerosi multipla, ha percorso un viaggio dall'Inghilterra alla Sicilia mostrando le bellezze italiane e le difficoltà di muoversi in presenza di barriere architettoniche, nella fortunata serie "Io e George", prodotta da Rai Tre e Pesci combattenti, presto tornerà sul piccolo schermo con una seconda edizione del programma, un viaggio dalla Sicilia all'Inghilterra.

       George Hornby con la madre 

domenica 11 settembre 2016

La ragazza col cappello

Gli accessori, se scelti correttamente, possono dare personalità e gusto a qualsiasi mise, rendendola interessante e accattivante. Se indossare un gioiello, la scarpa giusta o il tipo di borsa adatto al proprio stile e alle proprie forme, a volte è un'impresa, ben più difficile è la scelta di un cappello. 

L'attrice Audrey Hepburn (a lei i cappelli donavano particolarmente)

Io ho una vera passione per i cappelli, ereditata dalla mia nonna materna che non usciva mai senza, e che ne aveva fatto un vero e proprio vezzo.  

 Mia nonna Lucia a una cerimonia nel '64

Anche per me fin da piccola è stato così, anche se, col tempo e con i consigli sbagliati, di amiche non proprio alla moda, ho rischiato di perderla. "Ma che ti sei messa in testa? Sembri uscita da un film, ma sei sicura di voler uscire co sto coso?" - mi dicevano, quando mettevo il mio basco francese multicolore...mi stava molto bene, ma chissà per quale ragione, ci sono persone che credono in una cosa solo se accettata da tutti, in questo caso, se tutte le ragazze della mia età avessero indossato un accessorio del genere, io non avrei destato alcuna critica, diversamente, ero fuori paria, non omologata al gregge. Insomma durante l'adolescenza, pioggia, vento e intemperie, compreso il sole cocente, ho abbandonato i cappelli. Poi un giorno li ho riprovati, e incoraggiata da mia sorella, non li ho più abbandonati. 
Qui indosso uno dei miei baschi preferiti 

Da tempo cercavo un cappello a falda larga per le vacanze al mare -poichè negli anni, i vari panama e co. si erano danneggiati in valigia - ma non trovavo nulla che facesse al caso mio. 
Questo invece è uno dei miei panama

Qui con un cappello a falda larga in raffia (scomodo da portare in viaggio)


Durante queste vacanze passeggiando per le strade di Diamante, in una piccola boutique artigianale ho avuto il mio colpo di fulmine.

Ecco il mio nuovo cappello


Si tratta di un cappello in tela di cotone a falda larga color corda, facilmente abbinabile a qualsiasi mise, sia al mare che in giro per la città, sempre che si sia in una località vacanziera, altrimenti si rischia di sbagliare completamente destinazione d'uso. La sua paricolarità, oltre alla leggerezza, è il fatto che sia completamente ripiegabile su se stesso, creando il minimo ingobro. Il cappello perfetto per me! Soprattutto da quando andare al mare vuol dire rincorrere un quasi duenne completamente allergico all'ombra.


E a voi piacciono i cappelli?

Baci
AbsolutelyFrivolous

lunedì 22 agosto 2016

L'Antica Sartoria di Amalfi

È sempre triste finire una vacanza e tornare agli impegni quotidiani, ma le cose belle si sa sono tali perchè durano poco...però c è un modo molto efficace per perpetuare lo stato benessere vacanziero: acquistare capi da perfetta turista e indossandoli ricordare le sensazioni di benessere dei giorni appena trascorsi. Devo dire che noi donne in questo siamo bravissime: saremmo capaci di acquistare un cappotto in pieno agosto, un costume da bagno in pieno inverno, insomma siamo particolarmente ferrate. Secondo questo principio, io in vacanza ad Amalfi lo scorso ottobre, quando lì faceva ancora caldo e a Milano 14 gradi, ho fatto cadere il mio sguardo su una tipica bottega di abiti vacanzieri, uscendone di lì a poco con un bellissimo vestito, che peró ho potuto indossare solo quest'estate, causa meteo avverso. Il negozio in questione è l'Antica Sartoria di Amalfi, un posto incantevole dove trovare abiti, sciarpe, collane, caftani e dei bellissimi abitini da bimba, anche coordinati al look della mamma, in perfetto stile vacanziero, ma con quel tocco glamour che non lascia indifferenti. 

            Qui con il mio principino


        Foto by @unoscattoneltempo

Che ne dite? Per me è stato subito amore a prima vista! Si tratta di un abito freschissimo in morbidissimo cotone indiano millerighe, su cui sono dipintidei bellissimi fiori e la particolarità è un velo di tulle che gonfia leggermente la gonna, conferendole uno stile anni '50.

L'Antica Sartoria Amalfi è un'istituzione, e le ragazze che vi lavorano sono adorabili, se ci passate non dimenticate di farci un giro, troverete sicuramente qualcosa che fa per voi!

Alla prossima
AbsolutelyFrivolous

lunedì 8 agosto 2016

Prima di partire per un lungo viaggio

In questo periodo è bello e utile concedersi una pausa rigenerante, dopo un anno lavorativo intenso, approfittando della stagione estiva per riposare e ricaricarci. Sempre più spesso però, queste pause non sono molto lunghe. Il consiglio è quello di approfittarne comunque e uscire fuori dal tran tran quotidiano, sia mente che corpo ne verranno beneficiati. Per questo motivo, durante l'anno e prima di partire per brevi o lunghe vacanze, è importantissimo concedersi delle coccole di benessere a casa o in centri specializzati. In questo modo ci sentiremo più in forma per affrontare al meglio la nostra piccola o breve pausa estiva. 

               Face Polisher Sabon

Una settimana circa prima della partenza fare un peeling per eliminare le cellule morte da corpo e viso e un gommage per fare la stessa cosa su coscie e gambe, favorendo l'epilazione successiva. Proseguite prenotando un appuntamento dal parrucchiere per sistemare il taglio e fare una messa in piega, che possa essere facile da riprodurre da sole e con pochi prodotti. 
                   



Prep TonieGuy


Uno o due giorni prima occupatevi dell'epilazione con ceretta o epilatore elettrico. Infine prenotate una manicure e una pedicure. Mani e piedi vanno sempre curati e più che mai, nel periodo estivo, con le calzature scoperte, i piedi devono essere curatissimi. Per evitare di star lì a disperarvi per lo smalto sbeccato, un giorno prima di partire, potreste optare per un semipermanente, ne esistono diversi dalla durata dai 15 ai 20 giorni ideali per avere mani e piedi perfettamente in ordine e non pensarci più per la durata del nostro viaggio. 

              Pink Pursuit Shellac

Un ultimo consiglio riguardo al make up: cercate in queste pause di dare tregua alla pelle, optando per un trucco semplice e leggero. Se sarete al mare, potrete osare sugli occhi con delle matite colorate, rendono lo sguardo più intenso e basta poco per applicarle. Pupa ne ha create 60 diverse per colori e finish, satin, metallic e matt.

                 Matite occhi Pupa

Questi sono i prodotti che ho utilizzato e ho portato con me, e gli indirizzi a cui potrete trovarli:



- Face Polisher e Body Scrub Sabon prodotti naturali per corpo e viso - Corner Shop Stazione Termini Roma (Foto 1 e 3)

- Parrucchiere Tony and Guy (saloni di tutta Italia io ho scelto Milano) i prodotti di questo marchio, come "Prep" il siero da vaporizzare prima della messa in piega, si trovano in comode confezioni da viaggio da Aqua e sapone (Foto 2)

- Oskarova Beauty in Via Alessandria 33 a Roma, il mio centro estetico preferito - - pensate che esiste dal 1963 - dove ho effettuato una manicure bellissima e messo uno smalto semipermanente Shellac di LadyBirdHouse (Foto 4)

- Matite Pupa colorate nelle migliori profumerie (Foto 5).

Come dice una celebre canzone di Irene Grandi: "Prima di partire per un lungo viaggio, porta con te la voglia di non tornare più..."

Buon viaggio
AbsolutelyFrivolous

mercoledì 13 luglio 2016

Le strade della moda

La settimana scorsa è stata in Italia quella della moda a 360 gradi. A Roma, in occasione del 90° anniversario della nascita della maison, Fendi ha realizzato una favolosa sfilata evento a Fontana di Trevi (restaurata di recente proprio dalla fondazione Fendi) con ospiti e celebrità del jet set internazionale. In passerella gli abiti della collezione haute couture e haute fourrure 2016-2017.


 Sfilata Once Upon a Fendi Fairytale



A Napoli, gli stilisti Dolce e Gabbana hanno realizzato una quattro giorni di sfilate e presentazioni per la loro collezione autunno inverno 2016-2017, una campagna realizzata dal fotoreporter Franco Pagetti, atta a celebrare la città partenopea in tutta la sua bellezza, incarnata nell'ospite d'onore, Sophia Loren, che per l'occasione ne ha ricevuto la cittadinanza onoraria.


Sfilata evento Dolce e Gabbana loves Naples


Sullo sfondo la settimana della moda romana, che con Altaroma ogni anno in questo periodo interessa la capitale. Molte cose sono cambiate dagli anni d'oro, i grandi nomi della moda che hanno dato lustro alla sartoria italiana ormai non sfilano più in questi luoghi (i defilè sono passati dal Santo Spirito in Sassia all'ex Dogana), ma la rassegna sembra avere ancora molto da offrire, basti pensare che tutte le giovani promesse della moda di questi anni hanno frequentato l'Accademia di moda e costume di Roma e si sono contraddistinte per il premio ai giovani talenti Who's on the next. Eppure c è un sottile velo di malinconia che permea questa edizione, dove a parte Balestra, i grandi nomi sono assenti. Solo tre anni fa a sfilare c'erano Gattinoni con la creatività di Guillermo Mariotto, Tony Ward, Fausto Sarli, Habed Mafouz. Tornando al qui e ora, il futuro punta sui giovani vincitori di Who's on the next Nicola Brognano, Narguess Hatami e Filippo Pugnetti: i primi due oltre a ricevere un premio in denaro per incrementare il loro brand e loro attività, avranno anche la possibilità di sfilare Milano Moda Donna Settembre 2017, mentre Pugnetti Parma esporrà le sue creazioni nell’ambito di ‘Fashion Hub Market’.


AltaRoma, premiazione vincitori WHO'S ON THE NEXT

La sensazione generale è che la moda, nota per i suoi corsi e ricorsi, stia tornando alle origini e queste, per ogni italiano che si rispetti, sono le tradizioni, la cultura, la famiglia. Tutto questo lo sa bene Fendi che nel 2015 ha mostrato tutto il suo amore per Roma, dove nel 1925 a Via de Plebiscito fu la prima boutique del gruppo, facendosi carico del restauro della Fontana di Trevi - seguendo la scia di Diesel con il Ponte di Rialto e Tod's con il Colosseo. Un restauro, quello di Trevi, pensato e gestito con la supervisione di Karl Lagerfeld, che oltre ad esserne testimonial, si occupato di scegliere la gestione migliore affinchè il monumento restasse sempre fruibile al pubblico. Il risultato della restituita bellezza ha lasciato tutti senza fiato lo scorso 7 luglio con la sfilata evento di Fendi per il novantesimo anniversario della maison, dal titolo perfetto: "Once upon a Fendi Fairytale".

A Napoli il coup de théâtre scelto da Dolce e Gabbana è l'amore per la gente e la vita pulsante di cui sono testimoni tutti i vicoli e le strade della città. Anche qui una sfilata evento e la presenza dell'amata Sophia, accompagnata dal figlio Carlo Ponti. Tutto l'amore per la città, oltre ad essere mostrato nella sfilata, si vede nelle foto realizzate nella due giorni di scatti fotografici con gente comune e modelli da copertina. Foto pubblicate sul sito del duo creativo, che ad ogni immagine hanno corredato un'accorata lettera spiegando cosa è per loro Napoli (per il testo e le foto #DGLovesNaples clicca il link).

Insomma le strade della moda tornano alle origini, in mezzo alla gente, da cui l'Alta Moda attinge continuamente. Cuore pulsante è tutto lo stivale con le sue eccellenze made in Italy, non più solo Milano. E con lo sguardo rivolto all'estero, non più solo Parigi. Non solo per chi il frontrow, ma per tutti.

La moda, non è solo un retaggio per pochi eletti, ma un'arte fruibile a chiunque. Basta guardarsi intorno. Lo sanno bene Stefano Dominella e Bonizza Giordani Aragno, che in collaborazione con Acea, il 3 maggio a Roma hanno inaugurato la mostra "In Acqua: H2O molecole di creatività". Un'esposizione allestita nell'Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano, sito archeologico, che in passato era probabilmente un vero frigidarium, la location perfetta per una mostra che mette al centro l’acqua. La scenografia del sito, con decine di gocce di vetro soffiato ad opera di Ilaria Sadun, che pendono dal centro della sala, guida i visitatori in un viaggio alla scoperta dell’acqua, attraverso le 91 creazioni esposte a cui hanno lavorato Guillermo Mariotto della Maison Gattinoni, Giorgio Armani, Valentino, Laura Biagiotti, insieme a designer emergenti come Italo Marseglia Alessandro Consiglio e Santo Costanzo. La mostra si è chiusa il 12 giugno, ma a questo link è possibile vederne un video.


Mostra In Acqua

L'Italia è una fucina di idee e cultura, basta crederci ancora e darle le possibilità che merita.

AbsolutelyFrivolous


giovedì 30 giugno 2016

Io una volta ero cintura nera...di saldi!

Giugno sta per finire e i primi giorni di luglio saranno, come sempre, quelli di inizio dei saldi estivi. Un tempo in questo periodo conoscevo a menadito tutte le collezioni di tutti i negozi che frequentavo, avevo chiaramente una lista di cose che mi servivano (lista non troppo rigida e per questo modificabile), conoscevo i prezzi di cartellino (per vedere poi quanto sconto sarebbe stato fatto), ma non ero immune da innamoramenti dell'ultimo secondo. Così, armata fino ai denti, vestita comodamente e soprattutto con scarpe, che a contatto con l'asfalto rovente di Catania prima e Roma qualche anno dopo, non si sarebbero liquefatte, partivo alla volta delle strade dello shopping, naturalmente all'alba del primo giorno di saldi, col fine principale di avere più scelta e trovare "l'affare". Quando abitavo ancora in Sicilia la mia compagna di avventure era mia sorella Stefania, tra di noi ci sono otto anni di differenza, ma come dico sempre: "la distanza giusta tra il cambiarmi i pannolini e scambiarci i vestiti". Insieme ne abbiamo combinate di tutti colori, una mattina, ci siamo perfino svegliate alle 6.30 per andare a fare shopping in Via Etnea (a Catania) il primo giorno di saldi e siamo tornate a casa alle 20.45, cariche di buste e sacchetti e con un'adrenalina da far invidia a un podista! Successivamente, quando ho lasciato la Sicilia per studiare a Roma ho fatto shopping saldifero da sola, operazione molto noiosa, fino a che non ho fatto amicizia con la ragazza che al corso di Sociologia aveva la collana di Hello Kitty: una folgorazione, era proprio l'amica che cercavo e si chiamava come me, Alessandra. Con lei stessa trama di cui sopra, con una speciale predilezione per le svendite al -70%. Una vera guru.
Oggi i miei saldi non esistono perchè quello che mi serviva l'ho preso a inizio stagione. Mia sorella e la mia migliore amica sono lontane...Magari qualcosa compreró, ma non saró una delle prime ad entrare nei negozi domani...tutta questa riflessione perchè in questi giorni ho passato del tempo con mia madre e mia zia, che in quanto a shopping non sono seconde a nessuno, e mi hanno ricordata la me stessa di poco tempo fa. La cosa mi ha fatto sorridere, anche perchè non sono sicura di poter reggere quei ritmi, al massimo posso rifarmi con l'e-shop online, ma non mi lamento...se ho bisogno di tempo per me vado per negozi da sola e faccio in un'ora quello che prima avrei fatto in un giorno. Se invece sono con mio marito e mio figlio, quello che importa veramente è che vicino ci sia una buona gelateria! 


    Io e Davide alle prese con un gelato

Che poi a pensarci bene, ormai quasi tutte le catene di negozi fanno diverse promozioni durante l'anno, pre-saldi invernali, pre-saldi estivi...che alla fine gli sconti veri e propri di un tempo non so dove siano finiti...

E voi? State aspettando i saldi o avete già fatto acquisti?

Ps1: l'altro giorno una commessa molto gentile mi ha consigliato di scaricare un coupon per dei sandali e avere lo sconto del 30%. 

Ps2: Ci sono tornata ieri col coupon, ma li avrei presi tranquillamente il giorno prima...XD

giovedì 23 giugno 2016

Frozen party

È il cartone animato più bello degli ultimi 10 anni e ha conquistato i bambini di tutto il mondo per la storia dei personaggi e per la loro simpatia. Di cosa parlo? Naturalmente di Frozen, la storia delle sorelle Elsa e Anna, separate per amore. 

Tutte le bimbe da quando è uscito nelle sale non hanno fatto che adorare i costumi di Elsa e Anna e i loro accessori, tanto che praticamente ad Halloween e Carnevale il costume da Elsa è stato tra i più gettonati.

Per il compleanno della mia nipotina Angelica, fan sfegatata di Elsa, la sua mamma ha pensato di organizzarle un FrozenParty e io, nel piccolo, le ho dato una mano.

Per prima cosa ha cominciato con la creazione degli inviti, traendo spunto da pinterest e con cartoncino, velo azzurro e cristalli bianchi ecco cosa ne è venuto fuori:


Non solo un invito, ma un simpatico ricordo da utilizzare come segnalibro.

Dopodichè ha pensato di creare per le bimbe presenti delle coroncine come quella Elsa, utilizzando un foglio di spunga sottile blu, dei cerchietti celesti, glitter blu e dei cristalli.

    Naturalmente anche io l'ho indossata

Per i maschietti ha acquistato delle spade in gommapiuma.

Il locale della festa è stato addobbato con festoni di Frozen, e Olaf ed Elsa gonfiabili trovati su Amazon.com.

      I piatti li abbiamo trovati alla Conad

 
Per la torta, ha trovato ispirazione su Pinterest, realizzando poi, con l'aiuto della nonna una base di pandispagna al cioccolato e bianco farcita con ganache al cioccolato e ricoperta di crema al
burro celeste, su cui sono stati aggiunti fiocchi di panna e perline argentate di zucchero. All'interno di questa "gonna" è stata inserita una vera bambola Elsa (con le gambe ricoperte di cellophane) un ulteriore regalo per la festeggiata.

                       FrozenCake
La festeggiata assonnata dopo un pomeriggio di giochi e regali

Io, ho pensato di fare dei biscotti decorati di pasta frolla a tema Frozen (per il primo compleanno di Davide a tema "Il piccolo Regno di Ben e Holly" avevo fatto dei biscotti a forma di Gastone http://tinyurl.com/jyjcfna), ordinando delle cialde in ostia e colorante alimentare, che ho messo su dei biscottini tondi e poi in delle bustine trasparenti con un fiocchetto celeste

       ...ecco cosa resta di un biscotto di Olaf

I bambini sono stati intrattenuti con giochi e balli da due bravissimi animatori, che li hanno coinvolti e resi partecipi della festa per tutto il pomeriggio.

       ...Davide ha ballato con me e si è divertito molto